Pitti Uomo: moda maschile, Influencer Marketing e tendenze

Anche nel 2025 Pitti Uomo si è affermato come un evento dalle molte sfaccettature: non solo una vetrina internazionale di stile, ma anche un ambiente dinamico dove il marketing incontra le nuove tendenze del fashion.

Quest’anno, la sezione Dynamic Attitude ha catturato l’attenzione con brand che ridefiniscono il concetto di versatilità e innovazione nel menswear. Ma come si traducono queste scelte estetiche e valoriali nelle strategie digitali?

Attraverso un’analisi avanzata dei dati, abbiamo studiato il ruolo dell’Influencer Marketing nel posizionamento di questi brand, tracciando l’impatto delle collaborazioni, il sentiment del pubblico e i trend emergenti. I numeri parlano chiaro: il dinamismo non è solo nelle collezioni, ma anche nelle strategie di engagement. Scopriamo insieme i dati più interessanti.

Il set di dati

Abbiamo analizzato gli ultimi 6 mesi di attività Instagram del 2024 dei brand inseriti nella sezione Dynamic Attitude per comprendere le loro strategie digitali.

L’obiettivo era quello di analizzare il comportamento online di brand noti nel panorama fashion internazionale e comprendere se ci sono strategie che ne unificano lo stile comunicativo di brand che operano su grande scala.

Sebbene Pitti Uomo sia un evento focalizzato sulla moda maschile, la nostra analisi ha incluso anche le pagine che coprono segmenti legati alla moda femminile, agli accessori e alla pelletteria, offrendo una visione più completa delle loro strategie di promozione.

Ecco i principali insight emersi dall’analisi dei post sponsorizzati.

Brand analizzati e dati principali

Di seguito, presentiamo una tabella di analisi che riassume i dati raccolti sui brand della sezione Dynamic Attitude di Pitti Uomo 2025.

  • Le prime due colonne riportano il tag Instagram di ciascun brand analizzato e il numero di follower della relativa pagina ufficiale.
  • Le ultime due colonne mostrano invece il numero di creator con cui ogni brand ha collaborato e il totale dei post sponsorizzati pubblicati da questi creator.

La tabella è ordinata in base al numero di creator coinvolti, permettendo di evidenziare quali brand abbiano investito maggiormente in collaborazioni con influencer e quali, invece, abbiano adottato un approccio più selettivo.

Estendendo le analisi a tutti i brand citati, relativamente ai post sponsorizzati, sono stati considerati i seguenti dati:

  • Numero medio di visualizzazioni
  • Numero medio di like
  • Numero medio di commenti
  • Numero medio dei follower dei creator coinvolti
  • Numero massimo di like raggiunto da un post
  • Numero massimo di like visualizzazioni da un post
  • Earned Media Value
  • Budget stimato speso dal brand

Dimensioni del coinvolgimento

Brand di grandi dimensioni

I brand che superano il milione di follower sono: Guess, Crocs, Karl Lagerfeld e Champion. Tra questi, solo Champion non figura tra i cinque brand con il maggior numero di attività di influencer marketing.

Guess, Crocs e Karl Lagerfeld spiccano per risultati medi (come media di visualizzazioni e media di like) elevati rispetto agli altri brand. Ad esempio:

  • Karl Lagerfeld si distingue con la media più alta di visualizzazioni (657.191), nonostante un numero relativamente basso di post sponsorizzati (44).
  • Crocs ha un ottimo bilanciamento tra il numero di creator coinvolti e le performance, con una media di 275.822 visualizzazioni e 14.517 like.
  • Guess emerge come il brand con maggior numero di post sponsorizzati (206) e una buona media di engagement (224.683 visualizzazioni e 11.578 like per post), posizionandosi come il più aggressivo in termini di volume.

Brand di medie dimensioni

I brand con una base di follower tra i 100 mila e i 250 mila (come Sun68, Superga e Sebago) hanno meno creator e sponsorship, ma alcuni registrano peculiarità interessanti:

Sun68 presenta una media di 21.534 like per post, un valore sorprendentemente alto rispetto alla sua dimensione di follower (142 mila) e al numero di sponsorship (7). Il rapporto tra budget e Earned Media Value (EMV) indica un'efficienza notevole.

Sebago con soli 5 post sponsorizzati si distingue con una media di 229.761 visualizzazioni, risultando un outlier positivo tra i brand più piccoli.

Entrambi i brand dimostrano di aver messo in atto collaborazioni mirate e ben studiate, che hanno coinvolto il pubblico e generato interazioni positive.

ROI potenziale: Earned Media Value e Budget

L’Earned Media Value (EMV) indica il costo che si sarebbe dovuto sostenere per raggiungere la stesso numero di persone nel target socio-demografico raggiunto dalle collaborÅazioni con gli influencer, mentre il budget rappresenta la stima della spesa effettiva per l’ingaggio di questi ultimi.

Un rapporto elevato tra EMV e budget indica che il brand ha ottenuto una visibilità significativamente superiore rispetto all’investimento, dimostrando un’alta efficienza nella strategia di influencer marketing.

Alcuni brand si distinguono per un ritorno molto elevato rispetto alla spesa sostenuta, con un EMV più che doppio rispetto al budget investito:

  • U.S. Polo Assn. ha generato un EMV di 5.106 a fronte di un budget di 2.063, con un incremento del +147,5%, segnalando una strategia di sponsorizzazione estremamente vantaggiosa.
  • Ellesse, con un EMV di 2.186 e un budget di 1.045, registra un delta di +109,2%, confermando un impatto mediatico molto superiore all’investimento.
  • Crocs si distingue con un EMV di 264.042 rispetto a un budget di 196.595, con un incremento del +34,3%, confermando una strategia molto efficace.
  • Karl Lagerfeld ha ottenuto un EMV di 208.251 con un budget di 188.320, con un incremento del +10,6%, a dimostrazione di una strategia mirata che genera valore aggiuntivo.

I brand più attivi

Abbiamo quindi approfondito l’analisi dei cinque brand più attivi in ambito influencer marketing: Barbour, Crocs, Guess, Karl Lagerfeld e Mou Footwear.

L’obiettivo era comprendere con quale tipologia di creator abbiano scelto di collaborare ed individuare eventuali pattern ricorrenti nelle strategie dei brand più attivi:

In totale, i cinque brand hanno collaborato con:

  • 7 Celebrities (oltre 5 milioni di follower)
  • 34 Country influencer (1-5 milioni di follower)
  • 148 Macro influencer (tra 100 mila e 1 milione di follower)
  • 122 Micro influencer (tra i 10 mila e i 100 mila follower)
  • 8 Nano influencer (meno di 10 mila follower)

Per approfondire la classificazione dei creator, consigliamo la lettura del nostro articolo dedicato all’argomento .

Cosa possiamo dedurre dal comportamento dei brand più coinvolti nelle attività di Influencer Marketing?

Focus sui Macro creator

Tutti i brand analizzati puntano principalmente sui Macro creator, poiché questo livello offre un buon compromesso tra portata e costi. Tuttavia, una strategia incentrata esclusivamente su questo tipo di creator potrebbe risultare meno diversificata, limitando le opportunità di engagement su nicchie più specifiche.


Coinvolgimento dei Nano creator

I Nano creator sono coinvolti in misura ridotta da tutti i brand: solamente Guess (2,9%) e Crocs (2,8%) hanno collaborato con questo gruppo. I Nano creator potrebbero essere una scelta interessante per strategie localizzate e personalizzate, mirate a raggiungere target più piccoli ma altamente coinvolti.

Strategie bilanciate

Crocs e Guess si distinguono per strategie più bilanciate, che combinano una presenza significativa di Macro e Micro influencer, con un utilizzo limitato di Country, Celebrities e Nano influencer. Questo approccio permette di raggiungere diversi livelli di audience senza compromettere l’efficacia della comunicazione.

Analisi delle sponsorship per creator

Calcolando il rapporto tra il numero di sponsorship e il numero di creator coinvolti, emergono questi dati:

  • Crocs adotta una strategia abbastanza bilanciata. Circa il 47,9% delle collaborazioni sono con Macro creator, ma il brand si distingue per l’inclusione anche di Micro creator (35,2%) e Celebrities (5,6%). Inoltre, l’impiego di Nano e Country influencers è contenuto ma mirato.
  • Guess preferisce lavorare con Macro creator (46,6%), ma integra anche una presenza significativa di Micro creators (33%) per rafforzare l’engagement. Come Crocs, il brand utilizza in modo limitato Celebrities (1%) e Nano creators (2,9%), con una leggera enfasi sui Country influencers.
  • Karl Lagerfeld si concentra su una strategia di Macro creators (52,3%) con un buon equilibrio di Micro creators (36,4%) e un uso limitato di Country influencers (11,4%). Non ha coinvolto CelebritiesNano creators, suggerendo un approccio più mirato e selettivo.
  • Barbour si concentra principalmente sui Macro creator, con il 60,9% della sua attività di influencer marketing dedicato a questa categoria. La strategia include anche una buona percentuale di Micro creator (32,8%) per ampliare il pubblico, ma con un utilizzo limitato di Celebrities e Country influencers.
  • Mou Footwear si distingue per il suo focalizzarsi quasi esclusivamente sui Macro creators (71,4%), con un utilizzo molto limitato di Micro creators e nessun coinvolgimento delle altre categorie.

Sintesi Generale

  • Macro creator risultano essere la scelta predominante per quasi tutti i brand, con una percentuale che varia dal 47,9% di Crocs al 71,4% di Mou Footwear. Questo riflette una preferenza per creator con un ampio pubblico e un buon livello di visibilità.
  • Micro creator sono utilizzati in misura minore, ma comunque significativi per brand come Guess e Crocs, dove costituiscono rispettivamente il 33% e il 35,2% delle collaborazioni.
  • Celebrities sono raramente coinvolte, con solo Crocs e Guess che le integrano nelle proprie strategie (rispettivamente il 5,6% e l’1%).
  • L’approccio Nano creator è marginale, con solo Guess e Crocs che li utilizzano in percentuali molto basse.

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Greta Pelizzari

Author

Greta Pelizzari

Greta Pelizzari

Marketing & Costumer Success Manager

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